Per i bambini e i ragazzi con disabilità i compagni di classe sono una risorsa fondamentale, che però deve essere attivata da insegnanti ed educatori attraverso ben precise procedure didattiche. Innanzitutto, è importante favorire un clima di inclusione, abbassando i livelli di competitività e stimolando il senso di appartenenza al gruppo. Costruire il clima di classe è impegnativo e richiede del tempo, ma è la base imprescindibile per la creazione di rapporti positivi. È possibile organizzare delle attività che favoriscano l’interdipendenza e la prosocialità e valutare positivamente ogni occasione in cui tra gli alunni si verifica un comportamento socialmente positivo. Delle strategie didattiche che enfatizzano l’aiuto e la collaborazione tra pari sono il peer tutoring e il cooperative learning. Il peer tutoring è una forma di apprendimento reciproco tra pari, che prevede l’interazione tra un allievo e un suo compagno più “esperto” in una data attività, che funge da tutor.
La formazione delle coppie è strategica: il tutor deve essere adeguatamente preparato, il dislivello tra i componenti non deve essere eccessivamente marcato e vi deve essere tra loro una buona sintonia. Nell’insegnamento reciproco si evidenziano delle ricadute positive sia per il tutor che per il tutee: incremento delle interazioni positive, consolidamento/acquisizione di conoscenze e competenze, sviluppo di capacità empatica e atteggiamento solidale. Il cooperative learning è una forma di apprendimento cooperativo all’interno di piccoli gruppi (dai 3 ai 6 alunni massimo), che prevede il coinvolgimento attivo di tutti i componenti, ciascuno secondo le proprie possibilità, in vista del raggiungimento di un obiettivo comune. I vantaggi consistono nell’incremento dell’interdipendenza positiva, nel coinvolgimento emotivo, nella partecipazione attiva degli alunni che collaborano alla costruzione degli apprendimenti e delle abilità sociali.
Un altro intervento utile consiste nell’attuare programmi di alfabetizzazione emozionale, attraverso i quali si promuove il benessere socio-emozionale degli alunni. Ciò avviene grazie all’insegnamento di abilità che aumentano la resistenza dell’individuo di fronte ai problemi cognitivi, sociali ed emotivi. L’obiettivo che si prefissa questo genere di interventi è quello di far acquisire agli alunni una maggiore consapevolezza delle emozioni proprie e altrui, nonché delle strategie per la loro gestione.
Luana Vizzini