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Summerclash, sabato 28 luglio, Pero.

Nella foto, in alto: Chris Tyler, bello e vincente
Nella foto, in alto: Chris Tyler, un atleta con garanzia “soddisfatti o rimborsati”

Avere al culmine dell’estate settantacinque posti prenotati non è male, eh? Vuol dire che il pubblico si è affezionato davvero ed ha imparato ad apprezzare il wrestling nostrano, e di questo non possiamo che esserne felici. Un evento sottotono, ovviamente, dato il periodo, ma non per questo meno valido o meno curato. Un solo ospite straniero, Chris Tyler, che però è così bravo che vale almeno per due ed è garantito che non faccia la bella statuina! Avremo il debutto di un allievo dell’Academy FCW, Psyko, e ci aspettiamo qualcosa di bello. Ci saranno in palio le cinture FCW, il titolo Hardcore e PWE, in più una bella battaglia tra tag team. Serve altro?

Fa un caldo boia e si suda anche a stare fermi. La cappa di afa, oggi è così densa che si potrebbe spezzare solo prendendola a martellate, magari con lo sledgehammer di Horus. Speriamo che tra qualche ora rinfreschi un pochino, col buio, ma il brutto è che poi arriveranno le zanzare, e a Pero se sul ring salgono quelle, contrapposte agli atleti, state certi che vincono loro!

Alle 20.30 si aprono le porte e la gente inizia ad affluire. Il sold out c’è davvero! Un centinaio di persone in tutto, alcuni sono volti conosciuti ma ce ne sono anche tanti di nuovi.

Nella foto, in alto: Il nostro grande promoter, Fabio Tornaghi
Nella foto, in alto: Il nostro grande promoter, Fabio Tornaghi

Naturalmente a presentare la serata c’è il nostro Fabio Tornaghi, stasera Capo della Resistenza contro Zanzare e Affini. Chiama sul ring Pasquale O’Malamente e AB Knight, ma si presenta soltanto Pasquale. Arrivano Horus e Scrum giustamente incazzati: com’è possibile avere un tag team match, se del team avversario ce n’è solo uno? Intervengono anche gli Headhunters e il battibecco si allarga e si fa pesante. Chiaro che se un team non è presente con tutti i suoi membri bisognerà cambiare qualcosa, operare qualche sostituzione, chiamare qualcun altro! Perché non loro, dunque? Tutti vogliono la cintura! Tutti, quindi si presentano anche gli Hellraisers (Demon e Carnage), e tutti quanti vogliono una chance. Il salomonico Mastro di Cerimonia decide allora di sancire tre distinti match: ogni membro di un tag affronterà in singolo il membro di un altro tag. Il team di cui entrambi i membri risulteranno vincitori dei rispettivi match saranno i number one contenders nel match valevole per il titolo di coppia.

Nel frattempo, Pasquale combatterà contro il wrestler più sfigato di tutto questo lato della galassia: Phantom. Un tizio mascherato che, come ribadito dal buon Tornaghi, non ha fatto altro in tutta la sua carriera che arrivare, perdere e tornarsene a casa. Vabbè, giusto perché Pasquale si guadagni la pagnotta e combatta con qualcuno, visto che ormai è lì, dice l’MC.

Nella foto, in alto: della serie "trova le differenze", sorella Phantom da Pero
Nella foto, in alto: della serie “trova le differenze”, Sorella Phantom da Pero e una suora Vincenziana

Bene, vediamo che succede! Phantom è talmente coperto che più che un wrestler mascherato sembra una tipa islamica col burqa. No, anzi, una suora Vincenziana.  Sorella Phantom da Pero. Non avendo portafoglio, orologio o autoradio, Pasquale, mariuolo, non trova di meglio che sfilargli almeno i guanti, poi lo ribalta con una fireman’s carry takeover, lo blocca a terra dopo un armdrag e pochi secondi dopo tenta un roll up. Bodyslam, frog splash… se avesse avuto come avversario una suora vera, una bambola gonfiabile o il nano di gesso da cortile avrebbe fatto più fatica, e ne fa frittelle dentro e fuori dal ring. Momento magico quando i due si appendono alle corde, il copricapo da suora di Phantom si ribalta e questi non vede più niente per almeno dieci secondi, annaspando nel buio totale in senso proprio e in senso figurato.

Nella foto, in alto: un momento del match
Nella foto, in alto: un momento del match

Ma eccolo che recuperata la vista, Sora Phantom reagisce e prende a pugni il nostro Pasquale. Bellissima la comicità involontaria dell’arbitro Cesana. Pasquale è a terra. L’arbitro scende dal ring e dice a Phantom: “Aspetta”, impedendogli di continuare a picchiare O’Malamente. Chiede in un bisbiglio all’orecchio al nostro napoletano verace se vada tutto bene e ottenuta risposta positiva fa cenno a Phantom come per dire: “Sì, sì, Vai pure avanti a menarlo”. E allora risalgono tutti sul ring e la Suora da Combattimento riesce ad affibbiargli una butterfly suplex  per poi ricevere quasi subito una jawbreaker  e reagire con una jumping armbreaker. Lo scugnizzo si rivale con una backbreaker e inaugura la sagra delle shoulder block ai quattro angoli dell’Universo. Un suplex con delay fa da ciliegina sulla torta. Tenta una Powerbomb ma Phantom gliela reversa in una kryptonite krunch  e la torta con la ciliegina si spiaccica al suolo. Ma non può mica finire così: Pasquale esegue una mossa innovativa che si chiama “Che cazzo ne so ma va bene lo stesso” e lo schiena. No, dai, era una gory bomb. Tutto è bene quel che finisce bene. Amen. Sia lodato Gesù Cristo. (rispondete “Sempre sia lodato” e andiamo avanti)

Nella foto, in alto: un momento del match
Nella foto, in alto: un momento del match

Andiamo avanti, secondo match: Larry Demon vs Scrum. E qui si fa sul serio! Scrum inizia a malmenare il povero Larry ancor prima del suono della campana. Dopo averlo chiuso alle corde e cercato di perforarlo come se dovesse scavare un tunnel per l’alta velocità, gli fa rientrare il naso con una running bulldog. Il prossimo match sembrerà che Larry abbia anche il naso dipinto di nero perché al suo posto c’è un buco. E allora si vendica svitandogli un braccio, saltandogli sul gomito (Madò, che male!) e tirandogli un dropkick di quelli fatti bene. Dato che Scrum di braccia ne ha due, per la par condicio bisogna svitargli anche l’altro, così poi non protesta nessuno.

Nella foto, in alto: Scrum con la sua mitica mamma, Ornella
Nella foto, in alto: Scrum con la sua mitica mamma, Ornella

Con gli arti che gli restano, Scrum butta a terra Larry con una sideslam e poi con una spinebuster. Demon non molla. Anzi, tira fuori un Pelè kick dal nulla e con questo si aggiudica il match. Bello e istruttivo.

Parentesi gossip. Dall’ultima volta che l’abbiamo visto, Scrum ha perso almeno 15 chili, roba che in parecchi tra i fans non l’hanno nemmeno riconosciuto. Non è che gli è successo qualcosa di simile a ciò che accadde a Sansone? Sapete, quel personaggio biblico che perse la forza quando gli tagliarono i capelli… non è che Scrum l’ha persa insieme alla ciccia e l’hanno schienato per questo? Che poi, come cavolo ha fatto a perdere tutto quel peso in un mese? Indaghiamo… è stata la mamma, l’Ornella, che cucina per lui e gli fa seguire una dieta ferrea. Beh, allora diciamo che questo match l’ha vinto lei! Ornella 1, ciccia 0.

Nella foto, in alto: Il bellissimo costume in stile egizio di Horus, qui con la nostra Erika Corvo
Nella foto, in alto: Il bellissimo costume in stile egizio di Horus, qui con la nostra Erika Corvo

Terzo match: Horus contro The Entertrainer. Bello, l’ingresso dell’Assoluto col suo meraviglioso costume egizio, ed è un vero onore riceverlo in custodia dalle sue mani. Lo difenderemo a costo della vita! Ma veniamo al lottato. Che belli, questi due! Forza, entusiasmo, la giusta dose di ironia, di interpretazione e di selling… e che vuoi, di più?

Nella foto, in alto: Horus e The Entertrainer si fronteggiano
Nella foto, in alto: Horus e The Entertrainer si fronteggiano

Qualche bella mossa? Accontentàti! Ecco una variante del surfboard stretch in cui Horus usa Entertrainer come tavola da surf, e una bella backbreaker. Il nostro Headhunter reagisce in modo egregio con una bella sequenza: enziguiri kick, elbow drop,  sliding rolling elbow  e  jumping back senton. Horus non molla e ribatte con un bel suplex, ma The Entertrainer gliela fa pagare cara con una jaw breaker e per non essere da meno dell’avversario, se Horus ha fatto un suplex, lui gliene fa due. Ma non c’è niente da fare contro il falcone egizio: una fireman’s carry neckbreaker e din din din, this is your winner!

Non c’è bisogno di dire che gli incontri di stasera sono molto brevi. Se non vuoi rischiare un infarto, col caldo che fa, è meglio andarci piano. Del resto, quello che che ci interessa non è tanto quanto tempo durino ma quanto siano combattuti bene.

Nella foto, in alto: per la serie "trova le differenze", secondo voi chi dei due è più BRUT?
Nella foto, in alto: per la serie “trova le differenze”, secondo voi chi dei due è il più BRUT?

Quarto match: Kronos vs Carnage, e la entry di Kronos è sempre uno spettacolo che ci mette i brividi. Nessuno avrebbe potuto trovare qualcosa di più azzeccato e d’effetto. La entry di Carnage, invece, ricorda un tantino Gollum del Signore degli Anelli che arriva carponi e sibila: “Il mio tessssorooo”! Poi si piazza in piena luce, lo guardiamo in viso e invece del Gollum diventa una celebrazione dell’arrivo di Ronaldo alla Juve. Tutto a strisce bianche e nere. Madò, quant’è brutto! Uno di quei casi in cui Malalana dovrebbe dire: “Ring the brutt” invece di “Ring the bell”. Carnage tenta qualcosa ma Kronos va all’attacco con una powerslam con partenza da sidewalk slam. Il wrestler bianconero ribatte con una DDT, e dopo aver cercato inutilmente di spaccare una gamba al suo avversario, eccolo che azzarda una russian leg sweep. L’Ultimo dei Titani gli tira una lariat che potrebbe demolire un treno merci in corsa, ma Carnage non si perde d’Animo e butta lì un monkey flip. Tenta poi una mossa volante ma Kronos lo intercetta al volo con un calcione nelle parti basse e… magia! Chiude con una Dead Man Down!

Nella foto, in alto: l'adolescente Psyko, giovane promessa FCW
Nella foto, in alto: l’adolescente Psyko, giovane promessa FCW

Ullallà, ma cosa abbiamo, qui, ora?! Per il quinto match, nientemeno che il match di esordio di Psyko, allievo di TG, contro il suo stesso maestro! Ce lo vediamo assieme? Dai!

Psyko è un ragazzone grande e grosso, ma di età è davvero piccolino e non è nemmeno tanto che si allena. Ma l’ha tirato su Giacomo Giglio, e di lui potete dire e pensare tutto quello che vi pare ma rimane il fatto che i suoi ragazzi li tira su da Dio. Psyko è nato a Garbagnate, qua in provincia, non ha ancora diciassette anni e si allena da settembre dell’anno scorso. L’abbiamo visto muovere i primi passi sul ring, i primi bump, le capriole e tutti i basilari. Guardate che non è facile: ci si stanca, ci si fa male, ci si deve impegnare davvero a fondo, bisogna metterci l’anima. E lui ce l’ha messa e non si è mai lamentato.

N ella foto, in alto: The Greatest, che stasera ha lottato con il suo stesso allievo
Nella foto, in alto: The Greatest, che stasera ha lottato con il suo stesso allievo

Un cucciolone cresciuto tanto e tanto in fretta: un metro e ottantuno per centoquattro chili. E adesso te lo vedi entrare con l’aria truce, cattivissimo e deciso a spaccare il mondo con il ringname di Psyko. Sarà emozionato? Magari sì, ma non lo dà a vedere. Inizia l’azione attiva con una serie di clothes line messe giù bene, fino a tirar giù TG oltre le corde. I due vanno avanti a combattere in mezzo al pubblico e, tra una chop e l’altra, il nostro esordiente si becca un suplex sul concrete. Roba che tanti veterani evitano perché fa un sacco di male. Si prosegue duellando con le sedie, una ne dà e tre ne prende in rapida successione, poi TG lo riporta sul ring e gli solleva la maglietta per chopparlo… ma scopriamo in questo momento che Psyko, da bravo cucciolone, indossa la maglietta della salute sotto la maglia da ring. Ilarità inevitabile, ma TG non ci trova molto da ridere: gliela strappa in stile Hulk e lo choppa a dovere. Psyko si vendica con una cannonball e un bel suplex. Non contento, eccolo esibirsi in un suplex neckbreaker, ma The Italian Immortal non molla e gli rifila una adorabile sequenza: suplex city! E ora ripigliamo le sedie perché non abbiamo ancora rotto niente, neanche la testa a qualcuno! Esatto, sediata su Psyko e la sedia, almeno quella, si rompe!

N ella foto, in alto: TG scaraventa Psyko sul tavolo
Nella foto, in alto: TG scaraventa Psyko sul tavolo

The Greatest parte in volo con un moonsault ma non solo manca il bersaglio: si becca anche una sediata che gli rimbalza in zucca ed è un miracolo se non si rompe anche quella. (in compenso gli spunterà un bernoccolo che solo nei cartoni animati se ne vedono di così sporgenti) Psyko posiziona il maestro e avversario per una DDT sulla sedia e la mossa viene anche bene, solo che manca la sedia in modo clamoroso. Vabbè, chissenefrega? A questo punto basta con le sedie e giù di bodyslam e di jumping back senton, ma anche questa manca il bersaglio. E chissenefrega un’altra volta, che adesso arriva il bello? Ullallà, una volta Bubba Ray gridava: “Devon, get the table!”. Qui non c’è bisogno di gridarlo, il tavolo sbuca da sotto il ring e tutti quanti vivremo più felici! Tg intanto mette a segno non uno ma due suplex in rapida successione, e sollevare centoquattro chili non è da poco! Mentre Psyko vede passare davanti agli occhi la sua vita mortale, l’Immortale monta il tavolo. Ma il giovane allievo non sta certo a guardare e piazza lì un package piledriver mica da ridere. TG si incazza, gliene suona un fracco e una sporta, lo spatascia contro al muro e infine lo fa volare sulle sedie, tra il pubblico. Eccoli di nuovo entrambi sul ring, ed ora i tempi sono maturi per lo sfascio dei tavoli. Uno, due… e treeee! Psyko vola, tavolo in frantumi e l’IKEA ringrazia. Lo sapete che questo è stato il match più lungo della serata? Quattordici minuti contro i sei di media degli altri incontri, col caldo che fa. Bravo TG e soprattutto bravo Psyko.

Quelli seduti in sala hanno pagato il biglietto e possono guardare i match. Noi che abbiamo un privilegio in quanto stampa, invece, ci infiliamo nel backstage e possiamo vedere Psyko scoppiare in un singhiozzo liberatorio tra le braccia di Kronos, mentre tutti gli si stringono attorno a festeggiarlo e fargli i complimenti. Questo, signori miei, non ha prezzo. Sì, il ragazzo era emozionato ma ha saputo tener duro. Come un vero professionista, e ha fatto la sua parte in modo egregio. Certo, qualche errore l’ha fatto, ma è più che comprensibile. È un essere umano come tutti gli altri, nato fallibile. Ma quando vi raccontano in giro che i wrestlers sono omaccioni brutti, cattivi e violenti, ricordatevi che tra loro ci sono adolescenti dolcissimi capaci di piangere e commuoversi. Signore, ti ringraziamo di averci permesso di vedere tutto questo, perché sono ricordi meravigliosi, preziosi più dell’oro, che ti restano dentro per sempre. I ragazzi crescono, e noi c’eravamo.

Nella foto, in alto: un bellissimo primo piano di Kronos
Nella foto, in alto: un bellissimo primo piano di Kronos

E cosa arriva, adesso? Il sesto match! Un triple threat match: Kronos vs Horus vs Larry Demon. Naturalmente Horus e Demon si coalizzano contro Kronos, ma Horus è furbo e manda allo sbaraglio il meno esperto Larry mentre lui si defila al momento opportuno, lasciando l’altro alle prese col gigante incazzato. Quest’ultimo solleva il poveretto come un fuscello, e giù con una samoan drop. Ma si incazza anche Larry e un’enziguiri kick gliela appioppa proprio di gusto, appena rialzato. Il Titano lascia momentaneamente la scena agli altri due e Horus ne approfitta subito per tentare di uccidere Demon. Ma qualcuno ce lo spiega come cavolo fa a fare le flessioni con le mani sul collo del povero Larry senza ucciderlo davvero? Nel caso fosse ancora vivo, un bel suplex, un side slam e non ci si pensa più. L’Egizio in  blu tenta lo schienamento ma torna Kronos e si spantega sugli avversari in stile “facciamo i pancake che è ora di colazione?” Manca poco che li schieni entrambi!

Nella foto, in alto: Ma come fa Horus a fare le flessioni con le mani sul collo di Demon senza ucciderlo davvero?
Nella foto, in alto: Ma come fa Horus a fare le flessioni con le mani sul collo di Demon senza ucciderlo davvero?

E allora eccoli a cercare rivalsa nuovamente coalizzati contro il Titano (ma dato che Larry sembra un panda, dovremmo dire “pandizzati”. Se fosse mascherato da koala, allora sarebbe giusto “koalizzati”) (Va bene, forse è il caldo che ci dà alla testa. Lasciate perdere, eh?) Lo acchiappano tentando un double suplex, ma… see, domani! È Kronos a ribaltargli la mossa e farli volare tutti e due senza problema. Nel proseguo dell’azione, Larry si siede sulla terza corda, e allora Kronos trova divertentissimo acchiapparlo al volo e sbatacchiarlo come un tappeto con una musclebuster. Horus non molla ed ora sono in due a prendersela col povero Larry. Senonché… ecco comparire Carnage, che in questo match non c’entrava una cippa fritta, che ci mette un attimo a salire sul quadrato e prendere a pugni Horus. Perché? E boh, perché la polenta è gialla, l’erba è verde e le stelle brillano alte nel cielo. Ma mica è finita qui: arriva con lui un sacco di altra gente! Scrum, che a sua volta arriva e suona Carnage. The Entertrainer suona Scrum. Carnage suona Kronos, Horus suona Entertrainer, Larry suona Horus che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Bellissimo! Ha vinto Larry, e il prossimo report lo facciamo scrivere a Branduardi, così si diverte anche lui e magari scrive una canzone nuova. Giuro che appena possiamo ci proviamo anche noi. Qualcosa tipo: “Alla fiera di Rho, per due soldi, uno straniero Tornaghi ingaggiò”. Ad ogni modo la vittoria di Larry sancisce che siano gli Hellraisers i first contenders al titolo di coppia FCW.

Nella foto, in alto: Chris Tyler, un campione dal viso pulito
Nella foto, in alto: Chris Tyler, un campione dal viso pulito

E dai che siamo arrivati anche questa volta al main event della serata: Chris Tyler contro Steve McKee. Come se non facesse già abbastanza caldo, lo scontro inizia al calor bianco. I due sono agguerritissimi e decisi a prevalere ad ogni costo sull’avversario. Quasi subito parte una serie di vicendevoli rollup… no, non è una strategia di lotta: è che così l’arbitro Malalana, battendo un’infinità di pin fino a due, ne approfitta per ammazzare qualche zanzara. Scherzi a parte, l’agilità di questi due è pazzesca, sono due schegge impazzite e schizzano avanti e indietro per il ring veloci come proiettili, facendo di tutto e di più. Troooppo bello! Tyler scaraventa McKee giù dal ring e gli zompa addosso facendolo finire sulle sedie in mezzo al pubblico. Avete presente il registro delle firme con ospiti illustri in occasione di mostre o eventi particolari? Ecco, secondo noi ci vorrebbe giù dal ring una sorta di registro delle firme di tutti quelli che sono volati sulle sedie frantumandone qualcuna. Alla fine dell’anno, in sala sarebbero tutti in piedi, ma il registro sarebbe pieno fino all’ultima riga. Naturalmente, appena risale sul ring, è McKee a far volare Tyler sulle sedie proseguendone la demolizione. Un enziguiri kick riporta dabbasso Steve, è tutto un saliscendi, oggi!

Nella foto, in alto: La nostra Erika Corvo con il bravissimo Steve McKee
Nella foto, in alto: La nostra Erika Corvo con il bravissimo Steve McKee

E poi tutti su, per un diving DDT di Tyler seguito da una serie di stinger splash e uno snapmare. Poi è la volta di Steve di prendere il sopravvento restituendogli gli splash con l’aggiunta di un bel flying forearm, una lariat da ribaltarlo e un dropkick all’altezza dello stomaco. Alla fine si scontrano in contemporanea e finiscono in double down. Una serie di elbow dimostra che anche loro risentono della temperatura elevata e sono già a corto di fiato. Chris tenta qualcosa ma Steve gliela reversa in un bodyslam, poi è Chris che acchiappa Steve al volo e gli affibbia un suplex di quelli speciali. Tira di qua e molla di là, ora è Steve a reversare un tentativo di Tyler in una Yoshi Tonic. Per finire? Tyler piazza Steve sulla terza corda e gli tira da sotto un enziguiri che normalmente ci vorrebbe l’ascensore per arrivare così in alto. Mentre McKee è stordito, cerca di rifilargli un  superplex ma Steve gli ritorce contro la mossa e gli fa un super sun set flip Powerbomb altissimo, purissimo e levissimo. Ma voi pensate che Tyler possa o voglia mollare? Lo ripesca sulla terza e gli appioppa un monkey flip di quelli belli belli, e appena Steve è a terra gli vola sopra con una 450 splash. Fine dei giochi. Miii, che bel match!

Fuori programma! Ultimo match, non annunciato ma forse il più cruento di tutti: zanzare contro pubblico. Hanno vinto le zanzare senza ombra di dubbio. In parecchi si sono lamentati che non hanno potuto seguire lo spettacolo da tanto che erano impegnati a schiacciare zanzare. Povere bestie! Cadute nell’adempimento del dovere, ma la loro resistenza eroica è stata pari a quella di Leonida e i trecento alle Termopili contro l’esercito persiano. Verranno ricordate ad imperitura memoria con una lapide in marmo all’ingresso della palestra.

Nella foto, in alto: si smonta tutto con  l'entusiasmo di quando si partecipava a "Giochi Senza Frontiere"
Nella foto, in alto: si smonta tutto con l’entusiasmo di quando si partecipava a “Giochi Senza Frontiere”

E perfettamente in programma, invece, è il dover smontare il ring, riporre le sedie, ripulire la sala, arrotolare i tappeti, staccare le luci, l’ingresso, e tutto il cucuzzaro.

Nella foto, in alto: l'eroe sconosciuto della FCW, Gaetano
Nella foto, in alto: l’eroe sconosciuto della FCW, Gaetano

Il bello di tutto questo è che tutti si collabora in armonia e in allegria sotto l’attenta coordinazione dell’eroe sconosciuto della FCW: Gaetano, il papà di Matt Disater. Guai se non ci fosse lui, l’anima segreta della federazione. Mantiene buone relazioni con tutti, progetta, organizza, si occupa di ogni aspetto pratico delle faccende, della logistica degli atleti che arrivano da fuori, pranzi, cene e pernottamenti… Ma non ce l’avete una cintura anche per lui? Anzi, più che una cintura, una cinghia di trasmissione, che coi chilometri che gli fanno macinare, avrà un’usura macchina mica da ridere!

Bene, anche per questa volta ce l’abbiamo fatta a raccontarvi tutto. Scusate il ritardo, ma quello che la Erika Corvo combinava nel frattempo lo saprete in autunno…

Grazie come sempre a Birrachiara per la consulenza tecnica, e anche a qualcun altro.

Stay tuned!

                                                                                                                                                                     Erika Corvo

 

 

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