Un genitore di un bimbo di 2/3 anni si trova spesso nella situazione di chiedersi dove sta sbagliando. Di porsi delle domande notando che il proprio figlio, nonostante i ripetuti NO, continua ad andare diritto per la propria strada. Una strada fatta di richieste e di vivacità. Fatta di urla e di grida. Fatta di ilarità e giochi rumorosi. Ebbene care mamme e papà. Sappiate che dovete andare fieri del vostro bimbo se questi è vivace, rumoroso e ribelle. Avete per le braccia un bambino felice. Da dove nasce tale gioia ? Semplice. Si sente amato e libero di essere quello che è. Un bambino. Un piccolo uomo che si può permettere di andare verso il mondo, sicuro. Fiero della mamma e del papà che ha. Due genitori che lo amano e che, diciamola tutta, perdonano ogni cosa. Anche qualche urlo in più. Certo. Non è facile per un genitore gestire un figlio scatenato. Un figlio le cui batterie non si scaricano neppure la sera. Un figlio con il quale bisogna avere mille occhi e altrettante mille mani per tutelare la sua incolumità fisica. Ma non importa, dico io. Partiamo dal presupposto che i bambini sono curiosi verso la vita proprio perchè è la vita stessa una scoperta meravigliosa. Ambienti, giochi, persone, interazioni con altri bambini, animali, sono opportunità per conoscersi meglio. Ogni bambino vuole toccare, assaggiare, esplorare. E’ di natura curioso. E’ di natura entusiasta. Un bimbo che “ non stà mai fermo “ è un bambino vivo. Che respira. Che vive a pieno e a tutto tondo la propria natura. Siatene fieri mamme e papà. Oggi , in un’era che trita il mondo degli adulti con mille imput e impegni, un bambino non è certamente un anti stress. Però, attenzione ! Dilaga un fenomeno sociale denominato “ CHILD PHOBIA “ ovvero la paura del bambino rumoroso. Ne soffre l’adulto che teme che il bambino possa essere fonte di disturbo per gli altri. Un genitore con un bimbo attivo teme di essere giudicato dalle altre persone soprattutto in quei luoghi pubblici quali ristoranti, negozi, gallerie commerciali. Spesso un genitore associa la vivacità del proprio bimbo alla propria incapacità di educarlo. Non c’è niente di più sbagliato. La vivacità di un bambino è sinonimo di serenità. E’ sintomo di emozioni belle che il piccolo esterna con il proprio linguaggio. Pianti e risa sono il linguaggio che l’anima del bambino usa per farsi conoscere . E’ corretto che un genitore si focalizzi in questo , tralasciando le inutili critiche degli altri. Negli ambienti pubblici c’è posto per tutti. Anche per i bambini solari. Soprattutto pe loro , direi. Nelle situazioni in cui il bambino può oggettivamente crerare disagio, gli educatori e gli psicologi infantili, consigliano di avere sempre a portata di mano dei colori pastello e dei fogli. Genitori, stimolate il bambino con dei disegni. Invitatelo a rappresentare un luogo che lo rende sereno tipo la casa. La famiglia. Uno zoo di animali. Invitatelo a disegnare per regalare ad una nonna o ad una zia il disegno in questione. In ristorante è utile per tutti se il piccolo investe il tempo nel disegno. Ne traggono vantaggio sia i genitori che po ssono conviviare serenamente, che il bimbo stesso. Potrebbe essere una grande opportunità di autostima sentirsi soggetto della felicità dell’altro. E chi non è fecile se riceve un regalo ? D’amore poi. Come quello puro che solo un bambino innocente sa donare.
Thomas Tolin