Dal gruppo di cliniche per la fertilità GeneraLife, in collaborazione con Treedom, il primo sito che permette di piantare alberi a distanza e seguirne online lo sviluppo, nasce l’idea di piantare 3.000 alberi dedicati ai bimbi nati durante la pandemia.
Si tratta di una foresta “diffusa”, letteralmente in tutto il mondo: dal Camerun alla Colombia, dal Madagascar all’Equador, dalla Tanzania al Guatemala.
L’obiettivo è quello di celebrare questi piccoli eroi, nati in epoca di emergenza sanitaria. Spesso con contatti limitatissimi con gli stessi genitori, i parenti e il mondo esterno. In condizioni precarie e di grande difficoltà per le strutture sanitarie, talvolta non in grado di offrire loro le cure adeguate.
Come affermato dai direttori scientifici del gruppo, Filippo Maria Ubaldi e Laura Rienzi: “Abbiamo pensato di creare questo ‘polmone verde’ per contribuire a celebrare il coraggio di questi piccoli, delle loro mamme e dei loro papà”.
Contestualmente, il progetto nasce nell’ottica della sostenibilità. Infatti, contribuirà sia al taglio delle emissioni di CO2, sia al sostentamento delle popolazioni di contadini che si occupano di coltivare gli alberi. Infatti, potranno rivendere i frutti che coglieranno e trarne un guadagno a favore delle proprie famiglie.
Ma perché proprio 3.000 alberi? Spiegano i direttori scientifici: “perché si tratta del numero medio di bambini che nascono ogni anno nelle nostre cliniche, presenti in 4 Paesi europei (Italia, Spagna, Repubblica Ceca e Svezia). Partendo da questo numero simbolico, abbiamo voluto dedicare il progetto alle nuove famiglie che si sono formate nel corso dei lockdown e dei mesi successivi di pandemia, per sottolineare la loro resilienza e il loro essere una grande speranza per la società del futuro”.
Il gruppo GeneraLife è nato proprio nel 2020, anno della pandemia. In questo momento drammatico sono emerse tutte le difficoltà, le paure e le incertezze degli aspiranti genitori. Ma, come spiega il CEO, Marcos Bueso, “la vita è più forte di tutto e nel primo semestre del 2021 abbiamo riscontrato un grande aumento delle richieste di trattamenti contro l’infertilità: circa il 25% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la pandemia (2019)”.
Luana Vizzini