Il poeta Yone Noguchi nel 1917, in occasione dell’anniversario di morte dell’artista, dichiara che l’opera di Hiroshige, ha la peculiarità di essere giapponese, cioè orgoglioso della sua terra e tradizione. Utagawa Hiroshige, nato nel 1797 a Edo l’odierna Tokyo. Capitale del Giappone, rimasto in uso dal 1180 al 1868. Artista indiscusso in Giappone per la sua bravura di cogliere nella sua visione di paesaggio non solo il reale ma anche la parte spirituale. Il suo successo lo si deve anche al fatto di aver realizzato paesaggi anche fuori dalla sua città. In Giappone nel periodo della sua formazione nasce la corrente artistica Ukiyo-e, dove divenne il maggior rappresentante. In contemporanea in Occidente abbiamo a Parigi la nascita dell’Impressionismo, dove diversi artisti ne furono affascinati. I suoi soggetti non erano solo paesaggi, ma anche attori e guerrieri. Non tutti i suoi paesaggi erano stati visitati, perché comunque sostiene che l’obiettivo del pittore non è raggiungere la verosimiglianza bensì trascendere il reale per appropriarsi dell’ideale. Importante notare lo stile occidentale in alcuni suoi paesaggi a livello compositivo. Egli studiò lo stile occidentale da Utagawa Toyohiro (1773-1829) nella scuola Utagawa. la tecnica d’inchiostro e dei colori applicati su carta o seta, colori tenui, con parti vuote, sono elementi della tradizione pittorica cinese di epoca Song (960-1279) che influenzarono a livello estetico la pittura di Hiroshige. Verso gli anni Trenta dell’Ottocento, oltre che al paesaggio, Hiroshige si dedicò al genere Kachò-è, immagini di fiori e uccelli. Un esempio sono: Natura morta con cefalo (1832-1834), Libellula e begonia (1832), Rondini e fiori di pesco sotto la luna piena (1832) e altri. Il successo arrivò con la serie, Tra le cinquantatré stazioni di posta del Tòkaidò del (1832-1834). Le stampe di questa serie si caratterizzano per la presenza di una poesia “kyòka” di trentuno sillabe. Prima della sua morte nel 1858 realizza nel 1856 la famosa serie Le cento vedute celebri di Edo.
Stefania Monciardini