Print

Posted in:

Viaggiare sicuri su due ruote: i sistemi di ritenuta e l’abbigliamento protettivo

Chi ama la moto lo sa: avventurarsi su due ruote nel traffico espone a pericoli e talvolta a incidenti. E in caso di incidente, conducenti e passeggeri sono maggiormente esposti a traumi. Perciò, occorre usare prudenza e tutti gli accorgimenti necessari per tutelare la propria e l’altrui sicurezza.

Il principale alleato per la sicurezza di chi viaggia su due ruote è sicuramente il casco protettivo. Si tratta di un dispositivo che ha lo scopo di evitare l’urto diretto della testa contro corpi contundenti, limitando le lesioni al capo in caso di incidente. Le parti principali da cui è composto sono una calotta esterna, una calotta interna, un rivestimento interno, prese d’aria, cinturino sottogola e visiera.

Nella foto, in alto: un ciclomotore a due ruote

Il casco deve essere omologato e di taglia adatta alla persona. Il suo uso, regolamentato dall’articolo 171 del Codice della Strada, è obbligatorio in ogni condizione di marcia, anche a bassa velocità. Inoltre, deve essere sempre ben allacciato per evitarne lo scalzamento.

È di fondamentale importanza ricordare che il casco può essere utilizzato solo se integro: in caso di forte urto deve essere sostituito immediatamente, anche se non mostra deformazioni sulla calotta esterna. Anche se non ha subito urti, deve essere sostituito periodicamente, in quanto è sottoposto a un naturale processo di invecchiamento dovuto a luce e calore.

Forse non tutti sanno che la robustezza della calotta esterna può essere compromessa da solventi presenti in vernici, colle o agenti chimici aggressivi. Pertanto, la sua pulizia deve essere effettuata con detersivi non corrosivi senza l’utilizzo di solventi o benzina e non si possono applicare adesivi di alcun tipo.

Anche la visiera deve essere sostituita se rigata o danneggiata, in modo da garantire una perfetta visibilità con qualunque condizione di luce o illuminazione. Il casco, poi, è dotato di un sistema di aerazione che consente di limitare il pericolo di appannamento della visiera stessa.

Le regole relative all’uso del casco non riguardano solo i motociclisti, ma tutti i conducenti e i passeggeri di ciclomotori e motoveicoli. Chi non le rispetta è soggetto a una sanzione pecuniaria e alla decurtazione di punti dalla patente.

Sono esenti dall’obbligo di indossare il casco solo i conducenti e passeggeri di ciclomotori e motoveicoli a tre o quattro ruote dotati di carrozzeria chiusa e ciclomotori e motocicli a due o tre ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di crash e di idonei sistemi di ritenuta.

Nella foto, in alto: un motociclista con lo specifico abbigliamento di sicurezza

Oltre al casco, è stato progettato anche uno specifico abbigliamento di sicurezza pensato per i conducenti di veicoli a due ruote. Innanzitutto, giacche e pantaloni ad uso motociclistico hanno inserti rigidi protettivi in corrispondenza delle articolazioni (spalle, gomiti e ginocchia). Questi garantiscono un’adeguata protezione dall’abrasione in caso di scivolamento sull’asfalto. Infatti, sono sottoposti a prove di resistenza al taglio e all’abrasione da impatto.

Alla guida di ciclomotori o motocicli è consigliabile utilizzare anche i guanti protettivi per le mani. Si tratta di guanti omologati che proteggono il dorso della mano in caso di impatto con corpi duri e il palmo della mano in caso di caduta con strisciamento sull’asfalto. Questi guanti garantiscono una giusta sensibilità durante la guida, una presa più sicura sui comandi e hanno speciali sistemi di aggancio per impedire il loro sfilamento in caso di caduta. Possono avere imbottiture diverse a seconda della stagione: infatti è opportuno indossarli anche d’estate.

Infine, gli stivali ad uso motociclistico. Sono progettati per ridurre gli effetti di distorsioni in caso di appoggio incerto dei piedi e per proteggerli da abrasioni sull’asfalto in caso di caduta. Proteggono anche le articolazioni della caviglia dal freddo. Sono progettati per non scalzarsi in caso di caduta e sono privi di nastri liberi o stringhe per evitarne l’aggancio alle pedivelle dei motocicli. Devono essere omologati secondo norme internazionali.

Peter Paul Huayta Robles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *