In questi tempi di pandemia si sente parlare continuamente di virus. Ma cosa sono veramente? E che differenza c’è tra virus e batteri?
I virus sono dei microorganismi, estremamente piccoli ed estremamente pericolosi. La loro dimensione, infatti, varia tra i 20 e i 300 nanometri (un’unità di misura pari a un miliardesimo di metro) e, per questo, sono visibili solo al microscopio elettronico. Ah, il termine virus in latino significa “veleno”, il che lascia presagire molto sulla loro pericolosità!
I virus sono sostanzialmente costituiti da materiale genetico (DNA o RNA) avvolto in un involucro di proteine, il capside, e spesso anche da una membrana più esterna costituita da proteine e grassi, detta pericapside o envelope.
Inoltre, sono dei veri e propri parassiti, in quanto non possono vivere troppo tempo al di fuori di un organismo vivente. Sono detti “intracellulari” proprio perché si annidano nelle cellule dell’ospite e le usano per replicarsi. Durante questo processo, causano la distruzione delle cellule altrui o la loro trasformazione in cellule tumorali. Di conseguenza, l’organismo si ammala.
Talvolta, i virus possono anche effettuare una mutazione genetica: mentre un virus si moltiplica, può accadare che l’insieme dei suoi geni (genoma) muti. Genericamente si tratta di un errore del processo di replicazione e non dà effetti. In alcuni casi, però, la mutazione può rendere il virus più contagioso o più letale.
Qualsiasi essere vivente può essere colpito da un virus: le persone, gli animali, le piante, i funghi e perfino i batteri. In particolare, i virus che attaccano i batteri sono detti batteriofagi (“mangiabatteri”) o, più semplicemente, fagi.
Tra i superpoteri dei virus c’è anche la capacità di fare un salto di specie, il cosiddetto spill over, passando da una specie all’altra. Ad esempio, dall’animale all’uomo. Per questo è importante non dimenticare mai di applicare corrette norme igieniche anche in presenza di specie diverse. Le malattie che possono essere trasmesse dagli animali agli esseri umani sono definite con il termine di zoonosi.
Come si diffondono i virus? Per via aerea, per via alimentare, mediante i rapporti sessuali o attraverso vettori, come gli insetti. Possono provocare disturbi locali a danno di specifici apparati oppure diffondersi in tutto l’organismo, causando danni sistemici.
Il virus più noto al momento è sicuramente il nuovo Coronavirus. Il nome deriva dalla sua forma elicoidale (a corona), ma ufficialmente si chiama Sars-CoV-2. “Sars” è la sigla di “Severe Acute Respiratory Syndrome” (= sindrome respiratoria acuta grave). “Co” dalla malattia che trasmette, definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come COVID-19: acronimo di Co (corona), Vi (virus), D (disease = malattia) e 19 (l’anno di identificazione del virus). Il numero 2 distingue questo virus da un suo parente, responsabile della SARS.
Altri virus hanno colpito l’umanità per secoli, provocando malattie anche devastanti: ebola, vaiolo, influenza spagnola, AIDS, influenza suina, rabbia, encefalite, poliomielite, febbre gialla. Ma anche epatite, parotite, rosolia, varicella, orecchioni, morbillo, herpes. Comprese le più comuni influenze e perfino le verruche. Per combattere queste malattie e i virus che le provocano la scienza ha creato una serie di farmaci efficaci. Tuttavia, prima di arrivare a combatterli, la soluzione migliore è quella di prevenirne il contagio. E questo si può realizzare grazie ai vaccini e alle misure igieniche.
Una malattia virale, quando si diffonde rapidamente in una zona più o meno vasta, genera un’epidemia. Quando, invece, colpisce su scala globale, allora provoca una pandemia. Questo è il caso del Coronavirus, che è appunto un virus pandemico.
E cosa dire riguardo ai batteri? Sono microorganismi unicellulari, più grandi dei virus e, per questo, visibili al microscopio ottico. Al contrario dei virus, sono in grado di moltiplicarsi autonomamente, sia nell’ambiente, che nei tessuti del corpo umano.
Infatti, sono comunemente presenti sulla superficie cutanea e sulle mucose che rivestono la bocca, l’apparato urogenitale, il canale digerente e una parte dell’apparato respiratorio. Non tutti sono pericolosi, anzi! La loro presenza può essere utile per le difese immunitare e per alcune funzioni metaboliche: l’insieme di questi batteri “buoni” è definito microbiota.
Tuttavia, altri batteri sono nocivi e possono trasmettersi per via aerea, per via alimentare, durante i rapporti sessuali e perfino per zoonosi. Arrivando a causare, in alcuni casi, epidemie e pandemie, proprio come i virus!
Inoltre, i batteri possono provocare infezioni localizzate a uno specifico organo, oppure diffondersi rapidamente nell’organismo, generando batteriemie (presenza di batteri nel flusso sanguigno) e sepsi (una grave risposta dell’intero organismo, che può compromettere il funzionamento degli organi).
Tra le malattie più gravi ci sono la lebbra, la peste bubbonica, il colera e la febbre tifoide. Ma anche la brucellosi, la gonorrea, la pertosse, la sifilide e la difterite. Inoltre, le infezioni da escherichia coli, da legionella, da meningococco, da salmonella, da stafilococco e molte altre. Le infezioni batteriche, individuate sulla base di test microbiologici (antibiogramma), vengono curate con terapie antibiotiche prescritte dai medici.
Luana Vizzini