Spesso per molti il saper dire “NO” e’ una cosa di una difficoltà elevatissima. Pressoché, impossibile. Eppure, anche se sembra assurdo, per farci rispettare un sonoro e tondo “NO”, prima o poi, deve arrivare. Di contro, rimarremo sempre persone senza carattere. Deboli. Essere buoni e’ una cosa. Ma, essere troppo buoni e’ un’altra ancora! Prima bisogna porre una scala delle priorità. Dove noi siamo al vertice. Al primo gradino. Tutti gli altri arrivano, ma a ruota. Sicuramente, dopo di noi. Non bisogna mai stare alla “mercè” degli altri. Bisogna, invece, dar precedenza alle proprie esigenze.
Una domanda. Perché molti di noi hanno paura a pronunciare la fatidica parolina “NO”? Qualcuno lo fa per un malinteso spirito di solidarietà verso il prossimo. Altri, per un insano pensiero. Sono convinti che essere buoni significhi mettere gli altri prima di noi stessi. Ancora, per qualcuno è questione di paura. Paura di perdere gli amici, per un favore non realizzato. O, addirittura, di farsi un esercito di nemici.
Infine, può essere anche per una sorta di conferma… avere bisogno di avere tanti amici. Di sentirsi apprezzato, voluto bene. Amato. Ma, dicendo sempre”SI’ si ottiene solo l’opposto. La gente ti prende per uno scemo. Perde la considerazione che ha di te. In poche parole, non ti stima più! Diciamolo, “apertis verbis”’, ti considera un vero e proprio zerbino… altro che storie!
Di seguito, dicendo sempre di “SI’”a tutti, anche quando non hai nessuna voglia di fare ciò che ti chiedono, stai dicendo “NO” alla persona per te più importante, cioè te stesso!
Lotti con le tue esigenze. Con il tuo bene. Ti senti pedina nelle mani degli altri. Ti senti un debole. Un inetto. Addirittura, perdi gran parte della tua autostima. Vai contro te stesso! Tutto ciò non è giusto! Non si deve fare. La cosa più incredibile? Che sono proprio gli altri, per primi, a perdere la stima nei tuoi confronti. Non ti vedono come santo. Ti vedono, al contrario, come un verme strisciante. Un pusillanime. Per dirlo, volgarmente, uno che non ha le “palle”! Si può cambiare. Si può imparare a dire il famigerato “NO”! Proviamoci, quindi! Liberiamoci di questa pelliccia di coniglio e indossiamo quelle della tigre!
Se si è abituati a fare sempre favori ai colleghi, ovviamente, al tuo primo “NO” saranno basiti. Ti rimprovereranno dicendoti: “ Ma che ti e’ preso? Ci hai sempre aiutato… Tutto a un tratto sei diventato uno stronzo”? E’ solo una questione di malata abitudine, di inizio, poi si abitueranno. Accetteranno. Comprenderanno che le tue concessioni erano favori e non obblighi. E se i favori diventano obblighi non sono più favori. A questo punto, vedrai che ti chiederanno meno piaceri. E ti apprezzeranno di più quando accetterai di farli.
Il “NO”! Un avverbio di modalità, in questo caso di negazione, che fa tremare molta gente! Ma, impariamo a dire a chiare lettere questo “NO” dopodiché ci sentiremo più appagati. Soprattutto, in autostima.
Un suggerimento? Se dopo aver letto questo articolo capite che ancora quel “NO” da dire al momento debito non è entrato ancora nel vostro “modus vivendi” rivolgetevi a Mario Furlan e alla sua esperienza.
Chi è Mario Furlan?
Mario Furlan, innanzitutto e’ un Life Coach. Professore universitario di Motivazione e, poi, presidente e fondatore dei City Angels. Vi aiuterà o leggendo delle sue pubblicazioni, o frequentando qualche suo corso dedicato, a raggiungere l’obiettivo desiderato. A imparare a saper dire, al momento giusto, il famoso “NO”!
Per info:
Scrivere al professor Mario Furlan a: mario@mariofurlan.com
O consultare i siti:
Michele Bianchi